sabato 1 ottobre 2016

Marathon Trail del Lago di Como - Cronaca di Gabriele Orlandi

La vista delle Prealpi comasche fotografate da Lele.....
"Quel ramo del lago di Como , che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e ....."

Chissa se il nostro Lele pensava al Manzoni sudando per i 55 km. con 3800 mt. di dislivello del durissimo Trail del Lago Maggiore, probabilmente no!!! 
Infatti sabato 24 Settembre, oltre alla fatica, che abbiamo imparato non spaventa l'eroe in neroarancio, anche contro la sfortuna ha dovuto egli combattere. 
Ma leggiamo la cronaca della gara direttamente dalle parole del nostro atleta:


"Gara dura, l'ho chiusa e sono contento. 
Sicuramente con più chilometri e dislivello di quanto dichiarato, lo dimostrano anche il numero dei ritirati sia sulla distanza lunga che sul medio da me svolto.
Partenza alle ore 8.00 da Menaggio, bellissimo paese che si affaccia sul lago di Como, si parte e inizia la salita... una lunga salita attraversando boschi, che in poco più di otto chilometri ci fa arrivare sugli alpeggi a una quota di 2.200 mt. 
Peccato per il tempo, nuvoloso, che non ha fatto ammirare i due rami del lago "Como - Lecco" e le creste della Grigna.
Nella fase di scollinamento dal monte Bregano rovino la gara con, non una, ma tre storte alla caviglia, il pensiero di ritirarmi si insinua prepotentemente nella mia mente, ma dovevo per forza arrivare al ristoro, predisposto con navette, per il rientro a Menaggio a circa dieci chilometri. 
Allora, come un novello esploratore, mi sono bendato la caviglia e stringendo i denti ho ripreso  camminando, così facendo gli altri concorrenti mi superavano numerosi, ma ormai le velleit° agonistiche erano tramontate, l'importente era arrivare. 
I chilometri passavano il dolore per fortuna non aumentava, mi rendevo conto che nonostante queste condizioni riuscivo a mantenere un buon ritmo di camminata e i bastoncini mi aiutavano in discesa, allontano lo spettro del ritiro e proseguo verso il rifugio Vanini, percorrendo una mulattiera abbastanza impervia di circa 10 km, con un dislivello di 1.200 m.
La vista dal rifugio merita proprio la fatica fatta, lì trovo tanti concorrenti quasi tutti impegnati nella versione "Lunga" del Trail, in quanto era il luogo di divisione dei due percorsi. 
Dopo un breve ristoro decido di dotarmi di frontale e partire per fare gli ultimi venti chilometri verso l'arrivo, il tramonto sul lago davvero emozionante per qualche minuto mi distrae dai miei dolori.
Soddisfatto della mia prestazione riesco ad arrivare entro il tempo massimo previsto di 14 ore e rendendomi conto di aver fatto una bella gara sotto l'aspetto mentale."
Gabriele.

Che dire di più? Grande Lele
L'epicità del racconto rendono in modo chiaro non solo quanto sia importante il fisico in queste imprese, ma anche quanto la forza di volontà sia tutto nello sport come nella vita.

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