lunedì 22 febbraio 2010

Finale Trofeo Regionale Master Cross


Tratto da filippo.


 


Gran bella scenografia per il cross che chiude il trofeo regionale di società e che assegna i titoli di campione regionale individuale.


In quel di Desenzano ieri mattina il sole splendeva e nessuna nuvola provava a coprirlo quando poco dopo le 10 sono arrivato al ritrovo accompagnato anche da moglie e figlia; siamo gli ultimi del gruppo ad arrivare, qualcuno ha approfittato della stupenda location per trascorrere un week-end di relax.


La gara femminile è già terminata e sto ancora scaricando la macchina quando sento lo sparo per gli MM50 e oltre; al mio start mancano quasi due ore quindi ho il tempo per curiosare e sgranchirmi un po’ le gambe dopo il viaggio.


Dall’alto il paesaggio è decisamente bello con l’azzurro del lago sovrastato da piccole alture appena innevate e contornato da minute colline su cui gli olivi sembrano essere messi come a disegnare un percorso.


Essendo anche con la famiglia passaggio un po’ assieme anche alle altre signore del gruppo ognuna con il suo passeggino prima di recarmi in zona spogliatoio; tutti a parlare della durezza del percorso e allora poco riscaldamento per non sprecare troppo energie che credo mi serviranno. Anche la fame inizia a farsi sentire e vado al ristoro dove un pezzo di crostata e una fetta biscottata con della marmellata placano un poco il desiderio di cibo.


Esco dai gazebo che sono già a metà percorso i master 40-45, gara con il maggior numero di presenze per i nostri colori sociali e con Giacomo che indossa la maglia di campione provinciale, gratifica che tocca anche a Mario in sostituzione del detentore oggi assente.


Mentre inizio a scogliere i muscoli, ho così l’occasione di fare un po’ di tifo in un tratto decisamente impegnativo del percorso con una salita lunga e impegnativa posta subito dopo la partenza e da ripetere tra il 3° e il 4° chilometro.


Tra i nostri è Mario che domina andando a chiudere i 6,86 km in 26’44’’ tempo che risulterà il primo a livello sociale.


Faccio un po’ di stretching mentre osservo da lontano la mia piccola che è addirittura fermata da un cameraman nel suo tentativo di attraversare il campo gara, con il rischio di venire investita dagli atleti che all’arrivo sono sfiniti, e giusto a mezzogiorno raggiungo la linea di partenza assieme ai miei compagni Francesco e Fabio e all’amico Andrea B.


Donato mi conferma la durezza del percorso e dico partirò piano per chiudere bene in progressione, ma allo start dopo cento metri la strada si chiude e il fango copre già le caviglie, non posso fermarmi in quel caos di gente che scivola, sgomita e si insulta e allora prendo un buon ritmo, sento che la gamba c’è e affronto subito la prima salita con buon piglio ma senza spingere al massimo anche perché siamo già in fila indiana.


Sulla discesa che segue recupero qualche posizione e prendo poi la scia di un atleta che seguirò fino al quarto km.; ad un certo punto mi cade anche davanti ma il tratto era impegnativo e ha il tempo di rialzarsi e riprendere a correre prima ch’io lo superassi. Nel pantano a volte si ha la sensazione che la scarpa non esca più e bisogna spingere decisamente; forse è in quei tratti che incomincio a lasciare le energie ed all’uscita del secondo passaggio della salita, anche se prima di affrontarlo avevo rallentato e preso fiato, arrivo un po’ spento e non riesco a spingere dove avrei voluto, ovvero su una discesa lunga e impegnativa, da correre insomma.


Il bello è sentire le voci che mi incitano e mi danno morale; ad un tornante vedo che ormai Francesco è proprio vicino a me e mi supera dopo il 5° km. gli do una pacca e gli dico vai; io assesto il mio passo al ritmo più elevato che potessi sostenere in quell’attimo di difficoltà, anche perché c’è ancora uno strappo veramente duro che in pochi metri mi assesta un colpo micidiale alle energie residue e qui ho proprio bisogno delle voci di Mario e Donato che mi spingono a trovare quel qualcosa in più.


Dietro di me il vuoto, davanti un atleta e poi Francesco, ritrovo un po’ di energie ma sono indeciso se passare subito quello che mi precede o incollarmi a lui e passarlo allo sprint. Qualcun altro mi urla vai e allora lo passo quando mancano circa 300 mt all’arrivo lui non molla e anzi dopo l’ultima curva a gomito prova a rifarsi sotto ma a questo punto con lo striscione davanti ai miei occhi non ho nessuna intenzione di mettere tra il fotografo e me qualcun altro e faccio proprio un bel finale arrivando a soli 4’’ da Francesco ( mi spiace Mario).


Il mio tempo di 26’53’’ alla media di 3’55’’ su un percorso del genere mi lascia proprio contento, anche se all’arrivo proprio non piaccio a mia figlia che così sporco non mi aveva mai visto, e devo aspettare di togliermi il fango per prenderla in braccio.


E per chi ha provato a fare la doccia è stato difficilissimo togliere il fango con il filo d’acqua che usciva dalle docce (unica pecca organizzativa).


E le fatiche non finiscono qua; riusciamo (siamo una quindicina) dopo un’ora a sederci ad un tavolo in un ristorante dal quale ci alziamo che sono già passate le 16 e andrei a letto invece mi tocca guidare per quasi due ore. Arrivo a casa talmente stanco che non riesco neanche a vedere la manche di speciale che incorona il mitico Bode Miller.


Per la Marathon Max comunque una bella prestazione; ci classifichiamo 6° in ambito maschile 1° società fuori dalla provincia di Brescia e arriviamo così ai piedi del podio nel Trofeo Regionale Master di cross alle spalle del C.S.I. Morbegno, Euroatletica 2002 e G.P. Talamona superando nell’ultima gara il G.S. Valgerola.


A questa classifica ci tenevo molto, mi auguro che negli anni che verranno tutti gli atleti del gruppo sentiranno maggiormente queste manifestazioni (a carattere nazionale o regionale che siano) perché il ricordo di gare come quelle inserite in questo Trofeo, in me rimarrà a lungo per il loro prestigio e le loro difficoltà; ed è lì che l’adrenalina competitiva raggiunge livelli da orgasmo.


E mi auguro che quelli che già sentono questa adrenalina in certe gare, si uniscano al gruppo per concorrere assieme a raggiungere traguardi significativi.


 


Complimenti a tutti gli atleti e a tutte le signore del gruppo che non si sono risparmiate con il fiato per incitarci ad ogni passaggio.


 


Ciao a tutti

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